USA, il prezzo dello Stock Market riflette l’economia del Paese?
Esiste una massima che afferma che il mercato azionario non rappresenti l’economia di un Paese.
A grandi linee questo significa semplicemente che le fluttuazioni nei mercati possono avere poca, o nessuna, incidenza effettiva sulle realtà sottostanti che reputiamo costituire l’economia di un mercato. O al limite sta a significare che ci sono vari importanti fattori strutturali che rendono le prospettive dei mercati diverse da come i comuni cittadini vedono la salute economica generale del paese.
Al tempo del Covid 19, il mercato azionario americano non poteva essere più discordante con la situazione economica degli Stati Uniti. Sebbene l’S&P 500 sia crollato bruscamente a marzo, quando il Coronavirus ha fermato ampie aree economiche, ha recuperato quasi tutte le sue perdite entro la prima settimana di giugno, prima di scendere di nuovo e poi di riprendersi rapidamente ancora una volta.
I mercati sono quindi irrazionali? No perché non è del tutto vero che il vivace mercato azionario americano e l’economia in stallo siano necessariamente in contraddizione tra loro. Certiamo di capire perché lo Stock Market americano sembra non essere influenzato dai gravissimi problemi economici che il virus ha causato quest’estate.
Il legame tra mercato azionario e PIL
Storicamente c’è un legame tra il valore delle azioni e il PIL di un Paese.
La storia però non è tutto e bisogna capire che questo rapporto è molto più complesso e aleatorio di quanto si pensi.
Lo abbiamo notato quest’anno, dal momento in cui i PIL di ogni Paese al mondo hanno iniziato a registrare un netto calo ma il mercato azionario, dopo un primo crollo, ha subito un rimbalzo che lo ha riportato ai valori pre-epidemia.
C’è chi afferma che l’economia attuale rifletta il passato di un Paese e il mercato azionario ne indichi il futuro.
Se così fosse è lecito sperare in una ripresa compensatoria della attuale crisi. Ma in un Europa la quale, secondo la BCE, il PIL potrebbe scendere addirittura fino al 15% è bene essere cauti.
Insomma, andiamo incontro ad una riduzione del denominatore più influente in quanto il rendimento delle azioni nel lungo termine dipende da tre elementi: dividendi, profitti societari e multipli di mercato e i primi due elementi sono particolarmente legati al PIL (non solo quello americano, ma quello mondiale).
Non dimentichiamoci che il 2020 è stato un anno singolare, che ha rimesso in discussione tutte le logiche di mercato causando la peggiore crisi economica moderna, aggravata da un fattore sorpresa senza eguali.
La totale assenza di precedenti del genere rende per gli analisti pressoché impossibile fare previsioni abbastanza certe dei prossimi periodi (breve, medio e lungo termine), per questo si possono delineare più ipotesi e teorie che potremmo verificare solo nei prossimi mesi.