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È facile puntare il dito con il senno di poi ora che BTC non sembra funzionare contro l’inflazione. Bisogna dire però che c’è un’importante differenza tra inflazione (come quella comunemente misurata da indicatori come l’IPC) e la SVALUTAZIONE della valuta. Bitcoin è una copertura contro quest’ultima, ma la prima può effettivamente creare gravi movimenti contrari per i prezzi degli asset, come abbiamo potuto constatare in prima persona quest’anno.
Ho spiegato in passato che l’inflazione dei prezzi al consumo e la svalutazione della valuta sono due facce di una stessa medaglia, ma il loro impatto sui prezzi degli asset può essere diverso. A un certo punto, l’inflazione dei prezzi può avere un impatto negativo sui mercati l’aumento dei prezzi al consumo inizia a frenare la spesa, a intaccare i risparmi RALLENTANDO COSI LA DOMANDA.
L’aumento dell’IPC non corrispondeva a un aumento dei prezzi degli asset. Anche coloro che puntano sulla narrativa della svalutazione della valuta stanno soffrendo, poiché il dollaro si è solo rafforzato, non indebolito, negli ultimi 12 mesi.
Come abbiamo visto il prezzo della maggior parte degli assets si muove in direzione opposto a quella del DXY e questo vale anche per le crypto.
La potenza del dollaro inoltre sta creando grossi problemi ad altre valute, prendiamo l’ EUR o il JPY che sono a livelli che non vedevamo da 20 anni.
In aggiunta l’aggressiva posizione della Fed ha aiutato il dollaro a salire ancora di più.
Ma cosa vuol dire quando una VALUTA DIVENTA COSI FORTE? Gli export di quello stato ovviamente diminuiscono perché costano di più mentre gli import aumentano dato che si riesce a comprare più risorse dagli altri paesi. Questo rafforza lo stato di appartenenza ma finisce con l’indebolirlo nel lungo termine.
Vi lascio uno dei video più importanti che spiega questa teoria, è inglese però..
https://www.youtube.com/watch?v=vDr3lRZ01Zo
Per quanto riguarda l’economia generale invece il tasso implicito sui fed funds è più basso nel 2° semestre 2023 rispetto al picco previsto nel 1° trimestre, il che significa che la Fed farà probabilmente una PAUSA (o un cambio di rotta) all’inizio del 2023, sempre che la situazione non peggiori modo sostanziale. Come ho detto in precedenza, se ci stiamo dirigendo verso una RECESSIONE, c’è ancora spazio per un’ulteriore discesa, infatti se guardiamo SPX500 il mio target rimane $3200.
In aggiunta non abbiamo ancora visto l’esplosione del VIX che di solito caratterizza i bottom dei cicli. Ricordiamo che i grandi picchi di volatilità del mercato tendono a coincidere con il mercato crypto.
Un aspetto da tenere presente è lo stato di salute del rally dopo gli ultimi numeri dell’ CPI. Dopo un iniziale crollo, BTC è riuscito a riguadagnare le sue perdite, segnando guadagni impressionanti nelle ultime 48 ore. Il recupero dei prezzi dai minimi post-CPI è stato accompagnato da liquidazioni sia long che short. L’ Open interest è sopra i livelli visti l’ultima volta quando BTC era scambiato attorno ai 22K dollari e anche i funding rate sono positivi.
Per concludere il mercato crypto continua ad avere una relazione positiva (1) con SPX500 che vedo avere un’altra discesa, quindi ameno che qualcosa non cambia a livello macro non vedo i due assets perdere la loro relazione.
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