Sei pronto per iniziare?
Scarica la guida 10 Cripto Oltre Bitcoin dove ti insegniamo come costruire un portafoglio bilanciato e ti mostriamo 10 dei progetti secondo noi più interessanti
Un Leading Indicator è un indicatore che di solito, ma non sempre, cambia prima dell’ economia. (Un Lagging Indicator è l’opposto. La disoccupazione è un esempio di Lagging Indicator perché tende a cambiare 2-3 trimestri dopo l’intera economia).
Di seguito sono riportati i 5 leading indicator più interessanti. Tuttavia, questo elenco può cambiare mensilmente o trimestralmente, quindi dobbiamo essere flessibili nell’analisi dei dati.
È facile e sicuro leggere i dati che ci dicono le testate giornalistiche. Tuttavia, è necessario fare di più per prevedere l’andamento dei mercati. Eseguire previsioni pertinenti ci permette di comprendere gli scenari che richiedono una pianificazione.
Non ha senso avere un unico piano di gioco e attenersi ad esso a prescindere dal risultato. Un investitore non vuole investire in base al fatto di avere ragione o torto. Volete utilizzare i leading indicators per avere le migliori opportunità di sovraperformare, indipendentemente dal fatto che abbiate ragione o torto. Questo non significa che non ci saranno drawdown, significa semplicemente che avete una tolleranza al rischio predeterminata e una strategia di entrata/uscita che vi dà un vantaggio. Altrimenti, è meglio acquistare gli indici e aspettare.
Con il raffreddamento della crescita dei salari negli Stati Uniti, è aumentata la probabilità di un rialzo di 25 punti base. La probabilità è stata ulteriormente sostenuta dalla recente lettura dell’CPI al 6,5%, il valore più basso dall’ottobre 2021.
L’attenuazione della crescita dei salari dà alla Fed un po’ di respiro per essere meno aggressiva. I salari hanno registrato un +0,4% a novembre e sono rallentati a +0,3% a dicembre e abbiamo visto i mercati apprezzare questo risultato. La maggior parte delle azioni sono salite nonostante il NFP degli Stati Uniti siano aumentati di 223.000 posti di lavoro a dicembre (rispetto alla stima di consenso di 200.000).
Alcuni analisti considerano l’aumento dei posti di lavoro, il calo del tasso di disoccupazione dal 3,6% al 3,5% e l’aumento del 4,6% su base annua della retribuzione oraria come un segnale che la Fed ha ancora molta strada da fare prima di poter cambiare rotta.
Nei dati si nasconde la riduzione di 111.000 posti di lavoro temporanei dal luglio 2022 e la durata di ore lavorative medie a settimana è scesa a 34,4 ore, si tratta della settimana lavorativa più breve dai tempi della pandemia. Anche il tasso di crescita dei salari è rallentato, passando dal 4,8% di novembre al 4,6% su base annua.
Inoltre, i dati di dicembre mostrano che le ore lavorate sono diminuite dello 0,3%. Ciò equivale a un calo dell’occupazione di 150.000 unità a dicembre e di 300.000 unità a novembre. In genere, prima di una recessione, l’occupazione totale aumenta e le ore lavorate diminuiscono. Questi dati indicano la fragilità nascosta in un mercato del lavoro percepito come forte.
Allo stesso modo, un calo sostanziale della disoccupazione sembra forte, ma il tasso di disoccupazione conta solo l’individuo come uno anche se ha più lavori. I dati di dicembre non mostrano un aumento dell’occupazione a tempo pieno, ma il part-time è aumentato di 679.000 posti di lavoro. Ciò significa che la crescita di 223.000 posti di lavoro citata è stata tutta a tempo parziale. Il 5,1% della forza lavoro ha due lavori, in aumento rispetto al 4,7% di ottobre. Si tratta di un’indicazione di debolezza, non di forza.
Un altro segno dell’ammorbidimento del mercato del lavoro è la riduzione del numero di addetti alle assunzioni. I posti di lavoro in questo settore sono diminuiti di 35.000 unità a dicembre e di 111.000 unità negli ultimi 5 mesi. Si tratta di un indicatore importante del fatto che le offerte di lavoro si stanno riducendo drasticamente.
I dati di dicembre hanno mostrato che il settore dei servizi statunitense ha subito una contrazione per la prima volta dalla pandemia COVID-19. Anche i prezzi pagati dalle imprese sono diminuiti. L’Institute for Supply Management (ISM) ha mostrato che il PMI non manifatturiero è sceso dal 56,5 di novembre al 49,6 di dicembre.
È la prima volta che il PMI scende al di sotto di 50 dal maggio 2020. Una lettura inferiore a 50 indica una contrazione del settore. Questo settore rappresenta ben due terzi dell’attività economica statunitense.
Escludendo la pandemia, si tratta di una lettura PMI più debole dal 2009. Storicamente, una lettura inferiore a 50 è un buon indicatore di un’imminente recessione. Contemporaneamente, i nuovi ordini ricevuti dalle imprese di servizi sono scesi dal 56,0 di novembre al 45,2 di dicembre; anche questa è la lettura più debole dal 2009, escludendo la pandemia.
Come indicatore affidabile di una recessione, i dati ISM anticipano la direzione dell’inflazione, in quanto riflesso della domanda delle imprese e dei consumatori, il PMI non dovrebbe scendere al di sotto di 50 se la domanda rimane forte.
Dopo la crisi finanziaria, la massa monetaria M2 degli Stati Uniti è stata un motore fenomenale della crescita dei prezzi degli asset. Negli ultimi 63 anni, l’ M2 è aumentata a un tasso composto del 7% all’anno o del 7.349% in totale. È innegabile che M2 abbia influenzato pesantemente la direzione dei prezzi degli asset.
Dallo scorso marzo la M2 è scesa dell’1,79%.
La liquidità è la linfa vitale dei mercati finanziari e non può essere sottovalutata. Senza una crescita della liquidità, l’unica ragione che fa salire i prezzi degli asset è dovuta ad un possibile cambio di rotta o ad un drammatico rally bearish. Naturalmente, ci sono casi anomali (ad esempio, la guerra che fa salire i prezzi del petrolio).
Il DXY è sceso dopo i dati dell’CPI scorsi, e sembra essere ipervenduto. Un rimbalzo o un calo sotto il supporto seguito da un retest fornirebbe un segnale più forte sulla direzione del mercato. Prestare molta attenzione al dollaro statunitense offrirà spunti per capire come funzioneranno i mercati globali.
Un rimbalzo dell’USD probabilmente interromperà i movimenti positivi del mercato nel breve termine. Se l’USD continuerà a rafforzarsi, ciò potrebbe significare turbolenze nelle economie globali. Al contrario, un continuo calo dell’USD sarà probabilmente positivo per gli asset di rischio. Il DXY è attualmente un indicatore principale dei movimenti di mercato a breve termine.
Questi Leading Indicators ci possono tornare molto utili ma è necessario utilizzarli in aggiunta all’ analisi tecnica per capire meglio dove si trova realmente il prezzo.
Per quanto ci è concerne, la situazione non è delle migliori e i dati ci suggeriscono una recessione alle porte. La cosa da osservare sarà la durata e l’intensità di questa recessione. Di conseguenza, il nostro compito di investitori è quello di monitorare l’evoluzione delle condizioni macro e preparare diverse possibili soluzioni.
Scarica la guida 10 Cripto Oltre Bitcoin dove ti insegniamo come costruire un portafoglio bilanciato e ti mostriamo 10 dei progetti secondo noi più interessanti
Immergiti nel mondo delle criptovalute con Beyou
Non hai ancora un account? Iscriviti ora
Immergiti nel mondo delle criptovalute con Beyou
Hai già un account Beyou? Accedi
Immergiti nel mondo delle criptovalute con Beyou
Non hai ancora un account? Iscriviti ora